Apprendimento multisensoriale con weDRAW
weDRAW è un progetto europeo finanziato dall’Unione Europea (European Union’s Horizon 2020 Research and Innovation Programme under Grant Agreement No. 732391) che si propone di creare nuove tecnologie multisensoriali per l’apprendimento di concetti matematicie geometrici, allo scopo di ampliare l’offerta di attività formative nella scuola primaria.
Il consorzio weDRAW è coordinato dall’IIT-Istituto Italiano di Tecnologia e nato dalle ricerche del gruppo di Monica Gori ed è composto da un team interdisciplinare di esperti pedagogisti, neuro scienziati e tecnici rappresentanti di cinque paesi europei. Deascuola è partner del progetto.
La webapp
weDRAW è un gioco per imparare a riconosce gli angoli attraverso l’ascolto di suoni e il movimento del corpo.
La versione fruibile online dell'app è sviluppata in quattro macro aree:
- Angolo sonoro per imparare a riconoscere un angolo attraverso l’ascolto di suoni acuti o gravi
- Operazioni sonore per eseguire operazioni con gli angoli come la somma e la sottrazione attraverso i suoni.
- Robot-Angolo: per imparare a riconoscere l'associazione tra un suono e un angolo osservando e ascoltando il il movimento delle braccia dell’avatr Robot-Angolo.
- Robot-disegno: per creare delle forme con le braccia sotto la guida di Robot-Angolo, seguendo le sue istruzioni, si possono creare tante forme.
Attività per la classe
Occhio al canestro
Questo gioco permette di comprendere come il cervello riesce a riadattarsi quando i canali sensoriali sono distorti. In questo caso, i raggi visivi vengono deviati dagli occhiali prismatici e la coordinazione sensori-motoria ne subisce gli effetti. Il cervello ha bisogno di tempo e prove per adattarsi a questo cambiamento, cadendo in diversi errori prima di ricalibrare completamente il movimento di braccia e mani rispetto alla vista ormai distorta.
Il mimo biologico
Come facciamo ad indovinare cosa sta mimando una persona al buio? Con questa attività scopriremo che non solo capire le azioni ma anche intuire le emozioni al buio è davvero facile se si applicano poche palline fosforescenti sul corpo del nostro mimo. Grazie a questa capacità del nostro cervello, siamo in grado di distinguere un oggetto inanimato da uno animato a partire dai primi mesi di vita!
Telefono senza fili multisensoriale
Trasmettere un messaggio ad altre persone sembra piuttosto semplice quando si utilizza un solo senso, ma cosa succede quando ognuno di noi utilizza un senso diverso dagli altri? Questa attività ha lo scopo di mostrare che più sensi vogliamo usare, più è probabile che al destinatario arrivi un messaggio diverso dall’originale! Questo accade perché ogni senso è specializzato in un preciso compito, ad esempio la visione è specializzata nel percepire dove gli oggetti sono nello spazio mentre l’udito è specializzato nel distinguere musiche veloci da musiche lente. Quindi quando vogliamo utilizzare l’udito per capire dove sono gli oggetti in una stanza, il compito diventerà sempre più difficile!
il grande esploratore
In questa attività, al bambino viene chiesto di riconoscere degli oggetti toccandoli da bendati o con l’utilizzo degli occhiali sfocati (si veda video dedicato). Un compito all’apparenza banale ma che può essere reso molto difficile quando il canale sensoriale del tatto viene compromesso! Per farlo, si possono utilizzare guanti di diverso spessore. L’aumentare dello spessore riduce la capacità sensoriale tattile, ovvero rende la percezione meno precisa e quindi più incline ad errori.
qua la mano!
Questa attività ci consente di capire che alcune volte il nostro cervello ci inganna e ci fa illudere di provare sensazioni che in realtà non stiamo provando. Ad esempio, è possibile che una qualunque mano di gomma ci sembri appartenere al nostro corpo solo perché il cervello la vede muoversi come la nostra vera mano. Gli autori che hanno scoperto questa illusione dissero: le mani sentono quello che gli occhi vedono.
occhiali sfocati
Questo video illustra come costruire dei semplici occhiali sfocati. La sfocatura ricrea un effetto conosciuto in letteratura come l’effetto Ganzfeld: la vista permette di percepire la realtà solo grazie alla diversa distribuzione della luce nello spazio, se la luce viene distribuita in modo uniforme ecco che la percezione visiva peggiora. Questo semplice oggetto rende chiaro questo concetto in modo pratico e divertente. Può essere utilizzato in varie attività per far capire quanto la vista, anche se leggermente presente, certe volte non basti per svolgere delle normali attività quotidiane. Provateli anche con l’attività del tiro a canestro!
fregati dalla gravità
In questo video, abbiamo costruito un oggetto che permette di studiare la percezione di verticalità. Il concetto di verticalità corrisponde alla direzione di gravità e, nonostante si riesca a percepirla correttamente quando siamo in piedi, si possono presentare degli errori percettivi quando si è sdraiati su un fianco. Questi errori dipendono da come il nostro cervello codifica la verticalità nelle situazioni più frequenti, ovvero quando siamo in piedi o seduti. Il cervello infatti assume che il corpo sia più spesso in posizione eretta e quindi parallelo alla gravità. Quando invece siamo sdraiati su un fianco siamo in una posizione inusuale e il sistema percettivo tende a indicare la verticalità come più inclinata verso il corpo commettendo quindi un errore.